In Svizzera, ogni mattina, le persone liberali radicali si alzano chiedendosi cosa possono fare per il progresso, individuale e collettivo. In giornate come quelle di inizio aprile 2023, a questo istinto si aggiunge un esercizio necessario – l’autocritica.
Il PLR è un partito che sa essere concreto, che sa accogliere sensibilità diverse, che sa muoversi con agilità e con un profilo chiaro. Il partito ha voglia di fare e, soprattutto, di tornare a vincere. Ma la vittoria arriverà solo se non daremo nulla per scontato.
In questi mesi dimostreremo che meritiamo di rappresentare di più e meglio il Ticino sul piano federale. La strada non è di certo in discesa e ognuno di noi dovrà lavorare di persona, fra la gente, spiegando perché le persone e le idee del PLR sono la scelta giusta per fare crescere il Paese.
A proposito di persone, la lista presentata per le elezioni federali interpreta questa volontà di riscatto ed esprime la nostra idea di Svizzera forte. In pieno spirito PLR, abbiamo scelto persone all’altezza di trasformarsi in ambasciatori del nostro Cantone a Berna. Persone che incarneranno una chiara idea per il futuro del nostro Paese, capaci di portare con sé nella capitale la visione che abbiamo del nostro Paese e i temi concreti che toccano la vita quotidiana della popolazione.
Insieme a questa squadra di altissima qualità intendiamo accendere il dibattito su un’azione liberale radicale in cui il Ticino sia comprimario, non comparsa. Un Ticino che di fronte al Paese si fa portatore di una prospettiva liberale, allergica all’isolazionismo e ai lamenti apocalittici. Un Ticino che sia un ottimo giocatore di squadra, quindi, ma anche fiero della sua unicità – che lo rende la sentinella ideale contro ogni seduzione centralista, e contro i tentativi di svuotare di senso il federalismo che è l’anima della nostra Confederazione.
I poli dello spettro politico oggi si azzerano a vicenda, con i loro opposti sogni di rivoluzione e di immobilità: il futuro che vogliamo noi per la Svizzera, invece, è un progresso costante. Un passo alla volta, vogliamo migliorare nella conoscenza, nelle libertà personali, nella capacità di permettere a ognuno di costruirsi un posto nella società.
Siamo orgogliosi di un Paese che ha certamente i suoi difetti, ma rimane pur sempre la capitale mondiale del liberalismo. Una cultura della responsabilità diffusa che dobbiamo custodire gelosamente con le battaglie della politica, e incarnare nella vita quotidiana. Perché in Svizzera, ogni mattina, oltre a noi si alzeranno sempre anche le persone che non condividono i principi liberali – sempre pronte a dare libero sfogo alla loro fantasia e a escogitare, in buona o in cattiva fede, modi sempre nuovi per mettere in discussione le ragioni della nostra prosperità.
Alessandro Speziali, presidente
Editoriale del mensile Lib- del 23 giugno 2023