Oltre alla solidarietà, alle zone alluvionate servono aiuti concreti e prospettive certe

Il PLR mette al centro dell’attenzione un avvio rapido della ricostruzione e investimenti per il futuro

L’intero Ticino ha espresso una profonda solidarietà nei confronti delle zone duramente colpite dalla catastrofica alluvione dello scorso fine settimana. Ora diventa essenziale garantire aiuti concreti, pragmatici ed efficaci ai territori e alla loro popolazione. Bisogna inoltre concentrarsi sulle prospettive di sviluppo, per evitare che questi eventi naturali segnino il declino di regioni preziose per tutto il Cantone. Iniziando dalle opere di sgombero, per passare poi a alla ricostruzione e alla pianificazione chiara e rapida delle azioni necessarie per garantire un futuro fatto di sicurezza e opportunità di crescita.

Il PLR esprime nuovamente la propria solidale vicinanza agli abitanti e alle autorità delle zone alluvionate – in particolare all’Alta Vallemaggia (ma il pensiero è evidentemente rivolto anche alla Mesolcina) – e ringrazia di cuore tutti gli enti di pronto intervento, ancora impegnati nel doloroso lavoro di ricerca dei dispersi e nel garantire alla popolazione l’accesso ai servizi di base. Passata l’emergenza – peraltro ancora in corso –, bisogna reagire e guardare avanti, al difficile lavoro di ricostruzione, certo, ma anche alla pianificazione di quello che sarà il futuro delle zone alluvionate e non solo. Perché se da questa tragedia vogliamo ripartire, è il momento di agire, coinvolgendo in primo luogo gli attori locali.

Il PLR si distanzia anche dalle conclusioni affrettate di alcuni commentatori, secondo i quali alcune regioni di montagna hanno ormai il destino segnato e occorre accettare il loro abbandono. Nel nostro Paese le regioni di montagna devono avere pari dignità ed essere trattate allo stesso modo rispetto alle regioni urbane: anche al loro ruolo complementare, nonché al grande patrimonio naturalistico, culturale, storico, socioeconomico, turistico e antropologico.

I piccoli Comuni delle nostre Valli non possono affrontare da soli i costi derivanti da questi eventi catastrofici. È quindi necessaria una nuova strategia di collaborazione e protezione della popolazione, con l’impiego di forze militari e mezzi tecnici per gestire le emergenze, soprattutto nell’arco alpino, nonché gli enormi sforzi di ricostruzione e premunizione.

In questo senso, quindi, il PLR insiste già sin d’ora su alcuni fattori chiave, alcuni dei quali potranno essere oggetto di interventi parlamentari a livello cantonale e federale:

  1. Proseguire e confermare la rapida erogazione degli aiuti in modo mirato e non burocratico da parte di Cantone e Confederazione;
  2. Promuovere l’apertura di un canale privilegiato per eventuali crediti ricostruzione (come l’iniziativa di BancaStato) per privati e aziende (aiuti mirati per rilancio e ripresa delle attività);
  3. Ribadire il ruolo centrale della Confederazione nel garantire le principali opere strutturali;
  4. Impostare una rapida delibera tecnica (permessi e autorizzazioni) per i lavori di sgombero e ricostruzione;
  5. Dare la priorità alla ricostruzione, alle opere di protezione e all’estrazione di inerti dai greti dei fiumi a titolo preventivo, rispetto agli ostacoli ricorsuali delle associazioni ambientaliste, anche a tutela dei collegamenti Nord-Sud;
  6. Garantire un chiaro sostegno pubblico alla ricostruzione della pista di Prato Sornico, quale catalizzatore regionale delle attività sportive, sociali e culturali di molte società del territorio e in favore dei giovani. Così come prestare la massima attenzione alla tutela, protezione e restauro del ricco patrimonio storico e culturale delle zone colpite;
  7. Investire sulle vie di comunicazione e in particolare su nuove forme di trasporto pubblico per ridurre i tempi di collegamento con le valli più discoste e favorirne l’accesso (ad esempio riprendendo in mano il progetto di collegamento mediante funivia tra Vallemaggia e Leventina) e sostenendo il trasporto pubblico su chiamata che in zone come la Verzasca si è dimostrato misura assai efficace;
  8. Rivalutare gli strumenti perequativi attuali – perlomeno per un periodo transitorio – per sostenere gli enormi costi a carico degli enti locali colpiti e prevedere in futuro maggiori introiti per le valli attraverso i profitti dello sfruttamento delle acque, in particolare dopo il grande processo di riversione idroelettrica che ci si appresta ad affrontare;
  9. ⁠Ripensare la fiscalità dei villeggianti in base alla loro presenza nei comuni di valle (così che possano contribuire a coprire i costi delle infrastrutture);
  10. Accelerare e semplificare le procedure di sussidio e sostegno finanziario per i progetti di sviluppo regionale attuali e futuri;
  11. Per non perdere importantissime eredità e testimonianze del passato, dal punto di vista pianificatorio ed edilizio è da privilegiare il diritto di poter ricostruire quanto è andato distrutto – rinunciando alle note rigidità normative e anzi, attivandosi con le autorità federali per permetterne il recupero e la ricostruzione, pensando anche ai “fuori zona”.
  12. Investire massicciamente nella prevenzione, privilegiando le opere di cura del territorio;
  13. Investire al più presto su tecnologie come il sistema d’allarme per la popolazione “Cell Broadcast” (come chiesto dalla Mozione Riniker 21.4152),  investire sul principio della ridondanza per i sistemi di comunicazione e insistere sulla formazione e sensibilizzazione della popolazione a titolo preventivo.