Piano energetico e climatico: troppo vago e poco pragmatismo

Un documento che manca di concretezza e pragmatismo e che ha ignorato il punto di vista di alcuni attori di primo piano quando si parla del futuro delle politiche energetiche e climatiche. Rispondendo alla consultazione lanciata dal Dipartimento del Territorio, come PLR esprimiamo diverse riserve sul Piano energetico e climatico cantonale (PECC), perché promuove grandi principi consensuali in materia di transizione energetica, neutralità climatica, sicurezza dell’approvvigionamento energetico e mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, senza tuttavia proporre davvero soluzioni concrete e praticabili. Al nostro paese serve un’ecologia senza ideologia, perché il PLR difende da sempre obiettivi ambiziosi con misure costruttive, idee innovative e azioni concrete.

Indirizzi generali, poco concreti
Nonostante gli indirizzi generali in ambito energetico formulati dal PECC siano condivisibili, la strategia sulla sostenibilità non presenta alcuna analisi sulla sua messa in pratica. Inoltre, quando si parla di sostenibilità non si può considerare solo la componente ambientale, ma va tenuto conto anche di quella economica e sociale. Queste ultime sono totalmente assenti nel PECC, sebbene siano molto importanti per il futuro della nostra società. Ad esempio, andrebbe quantomeno chiarito che la messa in pratica del PECC non può prescindere da una chiara politica di indirizzo anche per quanto concerne la formazione professionale e l’orientamento, con le professioni legate al settore energetico che devono essere promosse, potenziate e rivalutate.

Obiettivi ambiziosi, ma come raggiungerli?
Il PECC propone una serie di obiettivi ambiziosi in materia di politica climatica, che si inseriscono nel contesto federale. Tuttavia, appare chiaramente che a fronte di obiettivi ambiziosi, in particolare l’indipendenza energetica e la neutralità climatica, sarà necessaria una notevole accelerazione nel processo di transizione energetica, che non può esimersi dal coinvolgere responsabilmente anche attori para-pubblici e privati, con una chiara definizione di ruoli e competenze. Lo Stato da solo, pur riconoscendo l’ottimo lavoro e la buona volontà, difficilmente riuscirà a centrare gli obiettivi prefissati. In questo senso, non possiamo esimerci dal constatare con un certo stupore il mancato coinvolgimento nella stesura del PECC di alcuni attori para-pubblici importanti, come ad esempio le Aziende distributrici del nostro Cantone.

Adattamento ai cambiamenti climatici senza ideologia
Come PLR condividiamo la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. Tuattavia l’approccio ideologico deve essere abbandonato a favore di una visione concreta e realistica, per raggiungere davvero gli obiettivi. Nel caso contrario, si entrerebbe inevitabilmente in rotta di collisione con la garanzia e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, generando importanti ripercussioni economiche negative per tutta la società.

Rocco Cattaneo, Consigliere nazionale: “Siamo di fronte ad un documento strategico che manca di pragmatismo. Ci si concentra molto sugli aspetti ambientali, ma troppo poco su produzione e distribuzione dell’energia. Entro il 2050 avremo bisogno di tanta energia elettrica e come Ticino abbiamo una grossa carta da giocare. In questo PECC manca la strategia per la produzione di questa energia di cui avremo bisogno. Sarebbe sufficiente seguire quanto proposto a Berna, ad esempio per quanto concerne il solare. Dovremo produrre 35 terawattora l’anno entro il 2035, oggi ne produciamo 5. Servono obiettivi ambiziosi, sfruttando ad esempio il solare alpino, che è finanziato al 60% a livello federale. Non è un caso se Vallese e Grigioni sono partiti lancia in resta in questo settore. In questo documento non sono state coinvolte la parte economica-produttiva. Dobbiamo rispondere a famiglie e PMI che si chiedono quanto pagheranno per l’energia nei priossimi anni. Dobbiamo rispondere con i fatti, con pragmatismo: sole, vento, calore a distanza. Ma questo pragmatismo manca del tutto nel PECC”.

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